Giuseppe Cavanna

Cavanna con la maglia della nazionale

Cavanna con la maglia della nazionale

Giuseppe Cavanna (Vercelli, 18 novembre 1905 – Vercelli, 3 novembre 1976) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere. Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934.

Zio di Silvio Piola (la sorella di Cavanna era la madre dell’attaccante), fu un prodotto del fertile vivaio della Vercellesi Erranti; al termine della Seconda Divisione 1923-1924 passò alla Pro Vercelli con cui esordì in campionato nel 1925, in quelle che furono tra le ultime stagioni dei piemontesi in massima divisione nel ventesimo secolo e di cui fu considerato uno dei migliori giocatori.

Militò successivamente nel Napoli, difendendo la porta della squadra azzurra tra le stagioni 1929-1930 e 1934-1935, nel primo periodo positivo della storia dei campani, guadagnandosi dai tifosi il soprannome di “Giaguaro”: alla sua prima stagione, quella del 1929-1930 segnata dalla prematura morte dello storico presidente e mecenate Giorgio Ascarelli, la squadra si piazzò quinta per migliorarsi poi ottenendo due terzi posti in Serie A nelle stagioni 1932-1933 e 1933-1934, risultati che costituirono il miglior piazzamento dei partenopei sino al secondo posto nel campionato 1967-1968.
Con il Napoli gioca 151 partite in 7 campionati.

6 ottobre 1929 – Il debutto in campionato con il Napoli
6 aprile 1930 – Cavanna con i ferrovieri fascisti
20 aprile 1930 – L’elogio di Vittorio Pozzo
20 giugno 1930 – Cavanna in nazionale
17 novembre 1930 – L’arresto di Cavanna
22 febbraio 1931 – Cavanna riserva di Combi
12 aprile 1931 – In azzurro in Lussemburgo
19 aprile 1931 – Contro la Francia Sud-Est
14 maggio 1931 – Con l’Italia B in Ungheria
20 marzo 1932 – Con l’Italia Centro-sud contro l’Austria B
10 aprile 1932 – Con l’Italia B contro il Lussemburgo: “Cavanna poltrì in ozio”
8 maggio 1932 – Con l’Italia B a Firenze contro l’Ungheria B (4-2)

Il bar Cavanna in via Roma

Il bar Cavanna in via Roma

Nell’agosto del ’32 il Littoriale scrive che Cavanna trascorre la sua estate facendo i bagni a Coroglio con Sallustro. Il 5 agosto del ’32 la notizia secondo cui il portiere ha avviato le pratiche per “la concessione di uno spaccio di generi di monopoli. Cavanna – scrive il Littoriale – ci riuscirà per varie ragioni: prima perché chi gli cede il negozio è un altro sportivo al 100 per cento, abbiamo detto Pasquale Castaldi, oggi fortunato proprietario di un bar – l’azzurro del Napoli si è mischiato perfino nel nero del caffè: il locale sfoggia una mostra color del mare: “Torrefazione azzurra” – poi perché da buon piemontese, Cavanna ha gli occhi buoni e il locale sta in un posto centralissimo, di fronte alla Posta – e infine perché a Cavanna il locale glielo sistemerà il Napoli, che ha aderito di buon grado a convertire i premi di ingaggio del giuocatore in spese di impianto e accessori”. Cavanna aprirà un bar in via Toledo, all’epoca via Roma.

Il 28 ottobre 1932 gioca all’Ascarelli con l’Italia centro-sud contro la Polonia (3-0, sette del Napoli in campo: due gol di Vojak e uno di Sallustro)

1 maggio 1933 – Viene convocato da Pozzo per l’Italia B che deve affrontare la Cecoslovacchia.

21 settembre 1933. In amichevole contro il Catanzaro, si infortuna una spalla.

Cavanna

Cavanna

Dopo un’esperienza al Benevento, in Serie C, fece ritorno a Vercelli, giocandovi in Serie B un totale di 40 partite. Durante la stagione 1945-46 disputò 4 partite in Serie C difendendo la porta della Forza e Coraggio di Avezzano di cui era allenatore.

Malgrado sei presenze in Nazionale B, non esordì mai in Nazionale maggiore; tuttavia fu convocato da Vittorio Pozzo, nel 1934, come secondo portiere al vittorioso Mondiale italiano, diventando il primo giocatore del Napoli a laurearsi Campione del mondo, in un periodo in cui la concorrenza per il ruolo era costituita da giocatori come Gianpiero Combi, capitano degli azzurri, Guido Masetti ed il “Leone di Highbury” Carlo Ceresoli.

Da allenatore guidò l’Audax, squadra di Cervinara, esperienza seguita subito dopo la guerra sulla panchina della Forza e Coraggio di Avezzano in Serie C e da una permanenza sulla panchina della Nocerina. Il 27 settembre 1955 raggiunse l’accordo per allenare l’U.R.S. La Chivasso nel campionato Piemontese di Promozione girone A arrivando al 4º posto; lasciò la panchina a fine stagione.

 

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